La centrale rischi della banca d’Italia
Tutti almeno una volta abbiamo sentito parlare della centrale rischi Banca d’Italia, ma se non ne siamo stati coinvolti “direttamente”, poi sicuramente non abbiamo approfondito l’argomento.
Infatti gran parte degli imprenditori con cui ho avuto contatto e conoscono la centrale rischi, in passato hanno avuto problemi finanziari.
Solo in quell’occasione hanno deciso di conoscerla a fondo.
La centrale dei rischi viene infatti percepita quasi come una malattia da evitare assolutamente… ma in questo modo evitiamo anche di conoscerla.
Con queste premesse la centrale rischi Banca d’Italia è percepita come uno strumento ad utilizzo “esclusivo” delle banche, che avvalora l’asimmetria informativa banca-azienda, di cui tanto si parla.
Se invece stai leggendo questo articolo, sei sulla strada giusta, vuoi conoscere le regole del gioco!
La cosa che mi ha davvero incuriosito è che la realtà è ben diversa: non solo la centrale rischi NON è uno strumento ad uso esclusivo delle banche, ma la normativa Banca d’Italia prevede che il cliente possa accedere a informazioni molto più complete rispetto alla banca.
E qui è la svolta… quando vai in banca abbandona la sensazione che il tuo direttore sappia più informazioni sulla tua azienda rispetto a te.
Inizierai ad avere il pieno controllo della situazione finanziaria della tua azienda e potrai approcciarti alla banca in modo consapevole e trasparente.
Ma cos’e’, di fatto, la Centrale rischi Banca d’Italia ?
- E’ un “archivio di informazioni” gestito direttamente da Banca d’Italia, che raccoglie i dati relativi all’indebitamento della clientela nei confronti del sistema bancario;
- E’ stata creata con l’obiettivo di migliorare la qualità del credito del sistema bancario ed accrescere cosi la stabilità del sistema creditizio;
- Per le banche è uno strumento di vitale importanza, in quanto costituisce elemento “oggettivo” di valutazione del merito creditizio della clientela;
- Le informazioni sono aggiornate mensilmente, ma in occasione di particolari eventi vengono aggiornate entro alcuni giorni;
- Incide fino al 70% nelle valutazioni effettuate dalle banche relativamente alla concessione, conferma o revoca degli affidamenti;
- A partire dal 15 marzo 2019 è elemento determinante per il calcolo del nuovo rating del Fondo di garanzia gestito da Medio Credito Centrale;
- Con l’introduzione del nuovo codice della crisi di impresa, i dati in centrale rischi acquisiranno ancora più rilevanza, ma questo è un percorso in divenire…
Chi alimenta le informazioni contenute nella centrale rischi della Banca d’Italia?
Sono le banche stesse (ma anche società di leasing, società di factoring, ecc…) ad alimentare le informazioni in centrale rischi, inviando i dati a Banca d’Italia “almeno” una volta al mese.
In centrale rischi Banca d’Italia però segnalano solo le banche che hanno un rischio superiore a 30.000 euro nei confronti dell’interessato (sia esso persona fisica o azienda).
Limite che si riduce però a 250 euro per:
- la segnalazione degli importi a sofferenza (ufficio legale);
- per il giro a perdita di posizioni già a sofferenza.
Le principali informazioni contenute nella centrale dei rischi sono mensili e fanno sempre riferimento all’ultimo giorno del mese.
Lo schema qui sopra riepiloga il flusso di informazioni relative ai dati in centrale rischi al 31 maggio.
Banca d’Italia deve rendere disponibili i dati entro il 10 del 2′ mese successivo, ma il servizio è molto efficiente e di fatto i dati sono disponibili già i primi giorni del mese.
Entro il 10 luglio pertanto Banca d’Italia:
- Invia un flusso di ritorno dei dati aggregati alle varie banche segnalanti
- Rende disponibili i dati alla clientela che ne faccia richiesta (in questo articolo puoi scoprire come inoltrare la richiesta della centrale rischi a Banca d’Italia);
- Fornisce le informazioni anche alle banche che chiedono di accedere ai dati di nuova clientela (previo consenso dell’interessato), in occasione di una nuova richiesta di affidamento.
Come avrai potuto notare i dati in centrale rischi hanno un ritardo che varia da ca. 35 a 70 giorni rispetto alla data della nostra richiesta.
Un utile consiglio pratico è quello di inoltrare la richiesta sempre all’inizio del mese (dal 5 al 10 del mese): in questo modo limiterai il ritardo dei dati a poco più di 30 giorni.
Chiedi un primo confronto sulle segnalazioni in centrale rischi per la tua azienda